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Il valore del cibo, come trasmetterlo ai bambini

Per assicurare ai bambini in crescita la serenità necessaria per vivere un futuro fondato su solide basi, è opportuno trasmettere loro una serie di valori, la maggior parte dei quali pronta ad aprire le porte all’educazione, all’autodisciplina e al senso di responsabilità.  Il semplice fatto di assoggettare al cibo il rispetto di una morale o di un’etica particolare, ad esempio, trova fin dalla loro infanzia un punto d’approdo cruciale.

Attraverso le diverse fasi di un’azione educativa lineare, è opportuno aiutare i piccoli ad avere la giusta considerazione degli alimenti, cercando di educarli positivamente rispetto a tutto ciò che per loro può sembrare oggetto di disprezzo, di rifiuto, di una qualche forma di scetticismo. Così, stimolare la curiosità attraverso l’assaggio di varie pietanze, coinvolgerli nella preparazione di un nuovo piatto o provando a spiegargli il significato stesso della nutrizione, sono tutte attività da qualificare come indispensabili per offrire agli individui in fase di sviluppo strumenti necessari per affrontare la vita in modo maturo e consapevole.

L’assaggio del cibo e la curiosità per migliorare il rapporto con le pietanze

Il primo step da seguire per una missione educativa propositiva in questo senso è di natura pratica. L’errore più comune, commesso da innumerevole mamme e innumerevoli papà nell’assecondare i piccoli quando si rifiutano di assaggiare una pietanza sconosciuta, porta loro ad instaurare un rapporto precario nei confronti di un alimento considerato poco accattivante o dall’odore sgradevole, per questo motivo fuori dalla loro portata.

Bisogna in tutti i modi limitare questo atteggiamento di rifiuto, stimolando la curiosità del bambino in difficoltà e proponendogli di assaggiare un alimento inedito poco alla volta, fino a quando non si sia instaurato in lui un nuovo modo di vedere i cibi inediti. Così facendo, le sue papille gustative apriranno nuovi orizzonti, fino ad accogliere gradualmente tutto ciò che fino ad un certo momento veniva assoggettato ad un banale e talvolta fastidioso capriccio.

Cucinare insieme, una sfida entusiasmante e da condividere in famiglia

Un altro dei fattori che concorrono ad una presa di coscienza sempre più mirata rispetto al valore del cibo si esplica nella necessità di cucinare insieme ai membri della famiglia: un’attività che invoglia i piccoli a vedere gli alimenti, gli ingredienti di una ricetta e il cibo in generale sotto un altro punto di vista.

Condividere la cucina con la mamma, il papà, le nonne, i fratellini e le sorelline rafforza in loro l’idea della condivisione, un buon punto di partenza per cominciare ad apprezzare sul serio tutto ciò che prima d’ora era soggetto a pregiudizi, allontanando in modo forte e deciso ogni probabilità di rifiuto infondato verso un’esperienza di gusto del tutto nuova, non per questo motivo poco affascinante.

Il valore del cibo, l’importanza del dialogo per un’azione educativa efficace

Far comprendere ai bambini il valore del cibo nel suo aspetto globale, infine, è sicuramente un’impresa difficile, ma gli esperti assicurano: fornendo ai piccoli tutte le informazioni sull’argomento, tramite l’ausilio di strumenti di sensibilizzazione mirati, si ottengono risultati immediati e a lungo termine.

Le possibilità di successo di un’azione educativa efficace passano attraverso la promozione del dialogo, dal potenziale enorme e sempre pronto a sortire sensazioni ed esiti positivi. Il potere della parola, dunque, ad una rinnovata e migliorata visione del mangiare da parte dei bambini, fin dall’età prescolare.  Si fa di tutto pur di paragonare l’atto stesso del nutrirsi ad una necessità, quindi ad un diritto e mai come un lusso dal quale potersi sottrarre a proprio piacimento, facendo valere il libero arbitrio.

In questo modo, anche i soggetti poco aperti alle novità saranno pronti ad accogliere l’inedito come un esercizio di crescita che crea quotidianamente motivazioni e punti di forza, e a contemplare un’opinione certamente diversa nei confronti degli alimenti “nuovi”. Impareranno ad apprezzare di più ciò che la mamma cucina, rinunciando alle critiche sterili e ai capricci che lasciano, in ogni caso, il tempo che trovano.