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L’acqua e la sua importanza nella dieta dei piccoli

L’acqua è un elemento essenziale per il corpo umano, soprattutto per quello dei bambini, che necessita di un’adeguata idratazione a patire dai primi mesi di vita. Fornire ad un infante la corretta quantità di liquidi significa infatti consentire al suo organismo di regolare la temperatura, di eliminare le tossine in eccesso, trasformare il cibo in energia nel modo più congeniale possibile, di aiutare il corpo ad assorbire i nutrienti necessari e di ottimizzare una serie di processi che salvaguardano il suo stato di salute generale.

La quantità giornaliera per una corretta idratazione

Stabilire la quantità di acqua indispensabile per il piccolo viene vista come un’operazione piuttosto complessa, che va decisa assieme ad un pediatra. Tuttavia, la stragrande maggioranza degli esperti afferma che dai quattro ai dieci anni sono sufficienti circa 1000 ml di liquidi al giorno, mentre per gli adolescenti si va verso una quantità che oscilla tra i 1500 e i 2000 ml giornalieri. Per quanto riguarda i bambini in età prescolare, viene incontro la Società Italiana di Nutrizione, la quale ha stabilito che dai sei ai dodici mesi sono sufficienti 800 ml d’acqua al giorno, mentre dagli uno ai tre anni di età possono bastare 1200 nell’arco delle ventiquattro ore.

La necessità di bere, i sintomi della disidratazione e lo svezzamento

L’organismo di un bambino è, proprio come quello di un adulto, fortemente legato al continuo bisogno di bere. Può capitare soprattutto durante un certo periodo di crescita dell’infante che non si è ancora in grado di stabilire un autocontrollo che gli consenta di decidere autonomamente quando il suo corpo abbia o meno il bisogno di introdurre liquidi. Esistono tuttavia dei segnali che nonni, genitori, o chiunque altro si faccia carico delle esigenze del piccolo possono aiutare a capire quando il bambino mostra necessità di bere.

Tra le prime avvisaglie c’è il mal di testa, così come la sensazione di freddo o la comparsa di crampi, terminando con le urine che cambiano colore, fino a diventare di una tonalità giallo scuro. Ciò vuol dire che le stesse sono fortemente concentrate, introducendo quindi uno dei sintomi principali di una scarsa idratazione.

La stragrande maggioranza dei pediatri, infine, è concorde nello stabilire l’inizio di un determinato fabbisogno d’acqua giornaliero da introdurre nella dieta del piccolo: lo svezzamento. In questa fase, il bambino è pronto ad introdurre quanti più possibili elementi nuovi all’interno del regime alimentare, mentre il fabbisogno di acqua durante la giornata subisce un ulteriore incremento.